
Iraq, gruppo islamico dice aver ucciso le volontarie italiane rapite. Governo Dubbi e cautela
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DUBAI - Un gruppo islamico ha detto stanotte di aver ucciso le due volontarie italiane rapite in Iraq, in un comunicato diffuso su un sito Internet usato non frequentemente dai militanti iracheni. l’annuncio lascia però molti dubbi sulla sua attendibilità , secondo fonti governative e della Farnesina, e secondo l’organizzazione umanitaria per cui lavorano le due sequestrate.
Il gruppo, che si definisce l’Organizzazione Jihad, ha detto di aver ucciso le due giovani perché l’Italia non ha obbedito alla richiesta di ritirare le sue truppe dall’Iraq.
Fonti governative, invitando alla "massima cautela", hanno detto che al momento non c’è alcun riscontro che confermi l’annuncio, mentre fonti della Farnesina hanno detto che il Ministero degli Esteri "non conferma" la veridicità del comunicato, aggiungendo di aver contattato le famiglie delle due giovani per avvertirle del comunicato sul web.
l’organizzazione non governativa "Un ponte per...", per cui lavorano le due volontarie italiane Simona Pari e Simona Torretta, ha detto stanotte sul suo sito web che la notizia "non è molto credibile" e che ha seri dubbi sulla sua veridicità .
"Aspettiamo e continuiamo a cercare informazioni", si legge in una nota sul suo sito.
IL TESTO DELl’ANNUNCIO SUL WEB
Un gruppo militante con un nome simile a quello che ha diffuso stanotte il comunicato, l’Organizzazione della Jihad Islamica, aveva detto il 12 settembre che avrebbe ucciso le due sequestrate entro 24 ore se l’Italia non avesse lasciato l’Iraq.
"Noi nell’Organizzazione Jihad in Iraq annunciamo che il verdetto di Dio è stato eseguito sulle due prigioniere italiane, dopo che il governo guidato dal vile
Berlusconi non ha prestato ascolto alla nostra unica condizione di ritirarsi dall’Iraq", dice il comunicato di stanotte.
"Noi avvertiamo il governo italiano che continueremo a colpire e a colpire ogni straniero che vive in Iraq", dice il comunicato, datato 22 settembre.
Non è stato possibile verificare l’autenticità del messaggio. Un redattore di Al Jazeera - la tv araba che con Al Arabija ha letto il comunicato da Internet - intervistato da Sky tg24 ha detto di ritenerlo "poco credibile".
Un presunto comunicato della, fino a quel momento sconosciuta, Organizzazione Jihad Islamica all’inizio del mese aveva detto: "Proroghiamo il nostro ultimatum di 24 ore dalla diffusione di questo comunicato, dopodichè se non vedremo i soldati italiani ritirarsi dall’Iraq porteremo a termine l’esecuzione".
Quel comunicato, cui ha fatto seguito una visita nel Golfo del ministro degli Esteri italiano Franco Frattini per fare appello per la liberazione delle due italiane sequestrate, era apparso su un altro sito web, che spesso aveva diffuso comunicati dimostratisi poi falsi. Quel sito al momento non è accessibile.
La Pari e la Torretta, entrambe 29enni, operatrici umanitarie che lavoravano per "Un ponte per...", sono state rapite insieme a due collaboratori iracheni nella sede dell’associazione in pieno centro a Baghdad lo scorso 7 settembre. Sono le prime due donne occidentali ad esser state rapite in Iraq, dove militanti anti occidentali hanno sequestrato e ucciso decine di persone a partire dallo scorso anno.
Fonte Reuters: www.reuters.it