
Anne Frank “rivive” a Venezia grazie alla Digital Reality
Il lungometraggio di animazione tridimensionale diretto da Dario Picciau in anteprima alla 62a edizione della Mostra del Cinema di Venezia con un attesissimo trailer. La regina d’Olanda e altre personalità introdurranno la conferenza stampa della 263 Films. L’editore e produttore Andrea Jarach presenterà il libro di Roberto Malini “Le 100 Anne Frank”.
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La società di produzione cinematografica italiana 263 Films sarà presente alla 62a Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (31 agosto " 10 settembre 2005) con alcuni eventi molto attesi. La Mostra fa parte della Biennale di Venezia, che è da più di un secolo una delle istituzioni culturali più significative del mondo, all’avanguardia nella promozione dell’innovazione nell’arte contemporanea e nel cinema. La 263 Films presenterà in occasione della Mostra il teaser-trailer del lungometraggio di animazione fotorealistica tridimensionale “Cara Anne. Il dono della speranza”. Si tratta in realtà di un’opera a sè stante, un cortometraggio in cui lo stato dell’arte della tecnologia della Digital Reality si coniuga alla visione drammatica e contemporaneamente lirica della Storia che è una caratteristica di Dario Picciau. Dopo aver trionfato nei festival internazionali con il film “L’uovo” e il cortometraggio “Binario 21”, il trentenne regista milanese sta realizzando il colossal del cinema di animazione tridimensionale europeo, già definito dagli addetti ai lavori la più importante risposta europea ai lungometraggi della Pixar. Il lungometraggio ha ottenuto il consenso (con il punteggio massimo) e il finanziamento da parte della Commissione Cinema del Ministero dei Beni Culturali quale opera di interesse culturale. “Cara Anne. Il dono della speranza” è la nuova opera cinematografica dedicata ad Anne Frank e alla forza del suo messaggio, che sopravvive nel nostro tempo ed è ancora in grado di confortare chi soffre e di ricordare a tutti che dalla discriminazione, dal pregiudizio e dall’odio nascono solo morte e distruzione. Per trasformare in un film l’eredità morale che sei milioni di vittime ci hanno lasciato, gli esperti e gli artisti della società di produzione cinematografica 263 Films di Milano Due, Segrate (Milano) hanno studiato attentamente la storia della Shoah in Olanda, che riguardò 140.000 cittadini ebrei, di cui solo il 20% sopravvisse.
La sceneggiatura di Roberto Malini, scrittore che ha al suo attivo saggi storici, sceneggiature, opere di narrativa e poesia, si basa in effetti sulla documentazione storica e fotografica incentrata sulla tragedia che si abbattè sugli ebrei dei Paesi Bassi e non sulla singola vicenda di Anne Frank, la quale è restituita all’universalità del suo messaggio e della sua memoria, che è il simbolo più noto della Shoah in Europa. Il lungometraggio, realizzato in Digital Reality, presenterà le vicende parallele di Emily -una ragazza del nostro tempo, che lotta contro una malattia, facendosi forza grazie all’esempio di Anne Frank- e la stessa Anne. Emily e Anne si incontreranno in quella "terra di mezzo", in quel "giardino segreto" che si chiama speranza, memoria o poesia. Il regista Dario Picciau, dopo aver studiato minuziosamente, a propria volta, i fatti, i luoghi e gli ambienti in cui si svolse la persecuzione degli ebrei nei Paesi Bassi, ha riunito un gruppo di lavoro comprendente i più quotati artisti attivi nel settore del character design (Jon Foster, Ashley Wood, Tim Bradstreet e altri) e dell’animazione tridimensionale (da Jonas Thornquist a Carles Piles, da Sebastian Schollhammer a Josep Thomas). Artisti che hanno al loro attivo produzioni come Harry Potter, Guerre Stellari, The Punisher, Blade, Constantin, Il Signore degli Anelli. Si è costituito così un laboratorio tecnologico dotato dei più avanzati computer e programmi di modellazione, animazione e ricostruzione filologica di fisionomie, luoghi e oggetti di quell’epoca. I personaggi che si muoveranno nelle città di Francoforte sul Meno e Amsterdam, nei lager di Westerbork, Auschwitz e Bergen-Belsen (ricostruiti in 3D nei minimi particolari) saranno animati grazie al laboratorio di Motion Capture più avanzato d’Europa, presso i Raptor Studios di Busto Arsizio, che fanno parte della struttura produttiva della 263 Films. Il “Motion Capture” è un sistema computerizzato in grado di “catturare” il movimento e le espressioni di attori veri. Oltre ad Anne e ai suoi cari, la Digital Reality di Dario Picciau riporterà in vita -come citazioni e omaggi- personaggi quali Emily Dickinson, Oskar Schindler, Helga Deen (autrice di un “Diario” scritto nel campo di concentramento di Vugh, in Olanda, e uccisa dai nazisti a Sobibor, a soli 18 anni). Il progetto “Cara Anne. Il dono della speranza” intende restituire al pubblico il significato universale della vita, della morte e dell’esempio di una giovane scrittrice, un’intelligenza pronta e acuta, un’esistenza stroncata dal pregiudizio, da non dimenticare mai. Gli artisti della 263 Films -provenienti da Stati Uniti, Canada, Polonia, Spagna, Francia, Cina, Australia e altri paesi- non sono solo fuoriclasse nel loro campo specifico, ma sono anche uniti dalla volontà di raccontare al mondo e soprattutto alle nuove generazioni una storia che non deve mai essere dimenticata. Le musiche della colonna sonora sono composte da Carlo Siliotto, grande compositore che ha raccolto l’eredità della migliore scuola italiana, attento studioso della vicenda di Anne Frank e della Shoah. “Cara Anne. Il dono della speranza” si svolge in un tempo che appartiene alla Storia, ma propone valori, esperienze e informazioni fondamentali alla nostra epoca tormentata, grazie a una sceneggiatura che, attraverso la sincronicità della poesia, consente alla giovanissima autrice del “Diario” di raggiungerci nel presente, per offrirci il dono inestimabile del suo coraggio. E noi, contemporaneamente, potremo viaggiare verso il suo “piccolo” mondo, per vivere accanto a lei e ai suoi cari quello che accadde al suo popolo. Nedo Fiano, deportato ad Auschwitz nel 1944 e fra i pochi sopravvissuti, ha definito con parole vere e profonde gli obiettivi del film di Dario Picciau, dopo aver letto alcuni brani della sceneggiatura e osservato le prime fasi della lavorazione: “Quest’opera è destinata a infrangere le barriere del tempo e dello spazio, per restituire al mondo il valore inestimabile della memoria di ciò che avvenne”. L’importante riconoscimento della Task Force for International Cooperation on Holocaust Education, Remembrance and Research, il patrocinio e il sostegno scientifico di Yad Vashem e del Ghetto Fighter’s House Museum sono per gli autori motivi di orgoglio e stimoli a lavorare non solo con il talento e gli strumenti offerti dalla tecnologia, ma anche con il cuore. È una “missione” il cui obiettivo principale è quello di contribuire alla crescita culturale e umana dei giovani, molti dei quali, alimentati dal cibo della memoria, scopriranno valori primari da difendere, per diventare un giorno uomini di pace, che non accettano indifferenza e pregiudizio come alternative all’amore e alla verità . “Quando ho riunito gli artisti nella ’factory’ di Milano Due,” racconta Dario Picciau, “avevo in mente un progetto che a molti esperti e specialisti del cinema di animazione 3D sembrava un’utopia: ricostruire i luoghi e la storia di Anne Frank e dei suoi cari con verosimiglianza fotorealistica. La sceneggiatura del film è fortemente educativa. Non a caso è patrocinata da Yad Vashem per la sua esattezza storica e la sua capacità di trasferire al pubblico la memoria dell’Olocausto. Ecco perché ho scelto le tecnologie e gli artisti, provenienti da ogni parte del mondo, in grado di riportare in vita la memoria di un mondo scomparso. Il film ’Cara Anne’ consentirà agli spettatori di vedere Anne, la sua famiglia e i suoi amici muoversi nei luoghi della loro vicenda: Francoforte, Amsterdam, Westerbork, Auschwitz e Bergen-Belsen durante l’ascesa del nazismo e la Seconda Guerra Mondiale. La speranza e la disperazione, il coraggio e la trepidazione, l’eroismo e il martirio di quel gruppo di persone straordinarie saranno restituiti al mondo -e soprattutto ai giovani-nel modo più vero e umano”.
Anne, con i suoi scritti e il suo viso amato da milioni di persone in tutti i continenti, con i suoi gesti, con il suo sorriso luminoso, parlerà ancora a tutti, idealmente al fianco dei testimoni, dei giusti e delle vittime dei campi di sterminio. E noi, grazie alla Digital Deality, alla "sincronicità junghiana" e alla poesia, potremo esserle accanto e soffrire, sperare, amare con lei e i suoi cari.
Il produttore del film Andrea Jarach presenterà a Venezia, durante la conferenza stampa, gli aspetti culturali e storici del film, l’atteso trailer e le iniziative che saranno presentate in occasione della Mostra. “Il trailer è di per sè un’opera autonoma,” ci ha detto Jarach, “in cui si vedranno immagini indimenticabili che riemergono dalla storia: Anne Frank che si muove nell’Alloggio Segreto di Amsterdam. La 263 Films annuncerà anche gli importanti patrocini che il film può vantare, a partire da quello del museo memoriale Yad Vashem, il più importante istituto di ricerca sulla Shoah. In occasione della Mostra, presenteremo inoltre un libro di straordinario valore storico, che racconta la Shoah attraverso le vicende di 100 delle sue vittime. 100 donne polacche, olandesi, tedesche, francesi, italiane, dei Paesi Baltici accomunate da due elementi: essere ebree e chiamarsi”¦ Anne Frank, come l’autrice del Diario. Si tratta di una grande scoperta fatta dallo scrittore Roberto Malini, che consultando l’archivio di Yad Vashem ha rintracciato oltre 100 donne di ogni età che si chiamavano Anna (o Hanna, Annete, Chana, Anni, secondo il luogo di nascita) di nome e Frank di cognome. E’ un libro che affascinerà sia gli studiosi che i lettori di ogni età e fascia culturale, ideale per avvicinare i giovani alla realtà ell’Olocausto”.
Venezia è il posto più indicato per la presentazione dei progetti della 263 Films. Elettivamente gemellata con Amsterdam -la “Venezia del Nord”, città in cui Anne Frank scrisse il suo Diario- Venezia è conosciuta come “la città degli ebrei”. Il 29 maggio del 1516, in seguito alle leggi razziali emanate dal suo governo, la “Serenissima” creò sul proprio territorio il primo ghetto d’Europa. Ghetto che visse anni di relativa tranquillità e periodi di persecuzione e morte. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la comunità ebraica di Venezia subì la tragedia delle deportazioni nei campi di sterminio nazisti. L’autore della sceneggiatura del film “Cara Anne. Il dono della speranza”, Roberto Malini, ricorda quella dolorosa pagina della storia degli ebrei veneziani: “La mia famiglia, per parte materna, ha le sue origini proprio nel ghetto di Venezia. La mia bisnonna, Eva Segala -Segala è un antico cognome ebraico italiano- frequentava le funzioni della Schola Spagnola, una delle più antiche e belle sinagoghe del nostro paese. La Shoah colpì Venezia con spietata violenza. Molti degli ebrei che evitarono le camere a gas, dovettero la loro buona sorte all’eroismo di Giuseppe Jona, presidente della comunità ebraica veneziana. Dopo l’emanazione delle leggi razziali, i nazisti gli ordinarono di consegnare loro gli elenchi dei membri della comunità . Per evitare di tradire gli ebrei del ghetto, Jona bruciò le liste e si tolse la vita. Il regista Dario Picciau, il produttore Andrea Jarach e io abbiamo deciso di dedicare il cortometraggio/trailer 3D proprio alla memoria dell’eroe del ghetto di Venezia”. Una targa ricorda così l’uomo che salvò tanti ebrei veneziani:
GIUSEPPE JONA
CLINICO ILLUSTRE
MAESTRO DI RETTITUDINE E DI BONTÀ
NELl’ORA TRISTISSIMA DELLA PERSECUZIONE
RESSE LA COMUNITÀ DI VENEZIA
CON ALTO SENSO DI DIGNITÀ
E VI PROFUSE I TESORI
DELl’ANIMA SUA GRANDE
ALLA ROVINA D'ITALIA
AL NUOVO MARTIRIO D'ISRAELE
NON SEPPE SOPRAVVIVERE
Per la conferenza stampa della 263 Films -in cui i protagonisti della produzione racconteranno il significato e gli obiettivi del progetto- e per rendere omaggio all’autrice del Diario è annunciata la presenza a Venezia di alcune personalità di rilievo, fra le quali la regina d’Olanda.