
LINO CANNAVACCIUOLO IN CONCERTO - ALL’INTERNO DELLA CERIMONIA DI INAUGURAZIONE DELLA NUOVA SCUOLA DI SAN GIULIANO DI PUGLIA
DOMENICA 1 DICEMBRE ALL’INTERNO DELLA CERIMONIA DI INAUGURAZIONE DELLA NUOVA SCUOLA DI SAN GIULIANO DI PUGLIA LINO CANNAVACCIUOLO IN CONCERTO
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Violinista di grande talento. Dopo anni di attività nella scena etnica. Pubblica il suo secondo disco solista
presenta SEGESTA - LINO CANNAVACCIUOLO
data di uscita: 18 novembre
Produzione: Marocco Music Distribuzione: Audioglobe
Al suo fianco, per la realizzazione del disco, un numero impressionante di ospiti di grande spessore:
Elena Ledda, Peppe Barra, Rosa Balestreri , Antonio Infantino, Daniele Sepe, Paul Dabireè, Tullio De Piscopo, Gino Evangelisti, Luigi Lai, Antonello Ricci, Ernesto Vitolo, Roberto d’Aquino.
SEGESTA " IL DISCO
Il progetto nasce dall’idea di Lino Cannavacciuolo di riunire in un disco il ritmo e la melodia della tradizione del Sud Italia.
Segesta, antica città siciliana della Magna Grecia, che occupò tanto posto nella storia greco-punica-romana e le cui origini si perdono tra il mito e la leggenda, rappresenta simbolicamente il Sud, per quel che resta del suo Tempio dorico e delle sue linee semplici e maestose, per la sconsolata solitudine che lo circonda, per le indelebili sensazioni che provoca.
Segesta, dimenticata, ma anello di congiunzione delle culture secolari di tutto il Meridione, è il luogo simbolo da cui partire.
Il filo ricucito che si segue inizia proprio da Segesta, il brano che apre il disco e costruisce un ponte immaginario che passa per la Sardegna e attraversa tutte le regioni del sud, arrivando a Serapis (l’ odierna Pozzuoli), per poi ripartire alla volta del Mediterraneo.
Per realizzare tutto questo Cannavacciuolo ha radunato intorno a sè alcuni tra i musicisti più rappresentativi della scena musicale meridionale.
Lino, oltre ad aver composto tutte le musiche originali del disco, è anche autore degli arrangiamenti delle 11 tracce dell’album.
Il disco è stato suonato da quello che si può considerare il gruppo base di Lino Cannavacciuolo: Paolo Del Vecchio (chitarre), Sasà Pelosi (basso), Ivan La Cagnina (percussioni) e infine Mario Conte (tastiere) che ne ha gestito gran parte delle sonorità elettroniche.
Importantissime le presenze che hanno contribuito ad impreziosire l’album: Elena Ledda (Sardegna) la cui voce produce momenti unici in Sa Lughe e Nu poco e’ bene. La voce di Peppe Barra in Kasba (una sorta di tammurriata summit perché mette a confronto nomi illustri della ricerca nella musica popolare) si incontra con quella di Rosa Balestreri (Sicilia), Antonio Infantino (Lucania), con il sax sopranino di Daniele Sepe e le percussioni di Paul Dabireè (Africa), mentre il percussionista tunisino Marzouk Mejri canta e suona un brano tradizionale del suo paese in Serapis, pezzo in cui Pozzuoli si mescola con Tunisi.
Una segnalazione particolare meritano le registrazioni live in studio di Viaggio e Las Ramblas con uno straordinario Tullio De Piscopo alle percussioni.
Moltissimi sono gli altri musicisti che hanno partecipato alla registrazione offrendo tutti le loro particolarità : Gino Evangelisti (chitarra portoghese, bottiglia), Luigi Lai (launeddas), Antonello Ricci (chitarra battente)-(Calabria), Ernesto Vitolo (organo hammond B 3, fisarmonica), Roberto d’Aquino (Stick).
Il coordinamento artistico è stato curato da Gigi De Rienzo, storico produttore nel panorama musicale napoletano.
Il progetto grafico è di Patrizio Squeglia che si attesta ancora una volta tra i creativi più fertili in questo campo.
LINO CANNAVACCIUOLO SU SEGESTA
IL DISCO
Il mio primo album mi è servito per rompere il ghiaccio. Questa volta ho avuto più tempo a disposizione e ho avvertito con lucidità il bisogno di dare una direzione al mio lavoro.
KASBA
E’ una sorta di super tammuriata che mette insieme alcuni tra i protagonisti più importanti del folk revival e in cui ho cercato di sintetizzare e sicretizzare le anime delle tante tammuriate di cui è ricca la nostra tradizione, di farle convivere e poi esplodere insieme nel finale.
MEMENTO
E’ dedicata alle vittime della camorra e della mafia. L’avevo scritta per la colonna sonora de I cento passi ma poi il progetto è andato in fumo.









