La storia musicale di Stefano Fontana, anima e vita degli Stylophonic, inizia alla fine degli anni 80, quando non ancora ventenne si avvicina alla realtà della disco music italiana e internazionale. A quell’epoca il padre prospettava per lui la carriera sportiva avendo egli stesso militato nel Milan e avendo indirizzato l’altro figlio, fratello di Stefano, in un’analoga direzione. “Non voleva che mi interessassi solo alla musica " dice di suo padre Stefano " voleva che diventassi, come lui e mio fratello, un campione sportivo. Ma io ero diverso da loro: io sentivo di avere un’anima sensitiva”. Dopo essersi avvicinato alla realtà della disco music, Stefano decise di abbandonare il pallone e le partite e dedicarsi esclusivamente alla sua passione aprendosi a nuove vie fino a quel momento non esplorate come l’hip hop di New York, la house di Chicago e la techno di Detroit. Le ipnotiche serpentine sonore del 303 bassline, il possente pulsare ritmico della cassa e l’atmosfera di lurida penombra evocata dai migliori DJ della scena underground italiana: sono questi gli elementi che lo spingono a mettere da parte definitivamente la mazza da baseball a favore di piatti, puntine e consolle. Traendo ispirazione dalle ipnotiche suggestioni e dalle contaminazioni musicali d’oltreoceano, Stefano intraprende gli studi in ingegneria del suono. Il padre, dapprima restio a questo tipo di carriera, intuisce le potenzialità dell’entusiasmo del figlio e lo incoraggia a proseguire su questa strada. Tanto da promettere al figlio i piatti una volta conseguito il diploma. Nei dieci anni successivi Stefano segue e coltiva questa passione che sfocia in una vera e propria ossessione per i piatti. E dopo qualche anno di gavetta, ecco arrivare, nel gennaio 2003, Man Music Technology, il primo album del dj che, a metà tra hip hop e house, catapulta Stefano nella top ten dei dj italiani. Il tormentone "If Everybody In The World Loved Everybody In The World” scala ben presto le classifiche italiane e fa conoscere la realtà Stylophonic a livello internazionale. Oltre ad aver conquistato tutte le radio, che lo hanno programmato incessantemente per tutto lo scorso inverno, "If Everybody In The World Loved Everybody In The World" ha ammaliato anche la discografia e la stampa britannica: non esiste un magazine UK di riferimento della club culture che non ne abbia parlato positivamente almeno una volta! Il risultato di un lavoro sodo: Stefano si chiude in studio e lavora sui suoi pezzi tutto il giorno. Quando esce dallo studio lo fa per posizionarsi dietro una consolle e offrire un variopinto set di musica house, hip hop e breakbeat. Ma il suo ambiente non sono i locali patinati dove la folla è più attenta a controllare la propria immagine riflessa negli specchi alle pareti che a lasciarsi trascinare dal groove. Stefano predilige i centri sociali di Milano e dintorni, creati da anarchici con l’intento di favorire l’espressione artistica, l’uguaglianza sociale e il dibattito filosofico. Nonchè gigantesche feste dove tutto è consentito, a volte con cinque o seimila persone presenti, che permettono all’Italia underground di sfogarsi nella maniera più esplosiva. In Italia, al pari di molte altre cose, il successo della dance music sta nel saper proporre ingredienti freschissimi nel modo più semplice ed efficace. E in questo Stylophonic è un maestro. STYLOPHONIC VENERDI 23 GENNAIO 2004 @club:index c/o NITE LITE Bergamo Via Baschenis 9 APERTURA PORTE: 00.00 BIGLIETTO: 10 euro (7 con riduzione) INFOLINE - 329 4054580/ 348 5526029 UFFICIO STAMPA LUNATIK 035 833 676