
DAVID MURRAY LATIN BAND DA DOMANI MARTEDI 18 A GIOVEDI 20 MAGGIO
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Da oggi, martedì 18 maggio fino a giovedì 20 maggio la DAVID MURRAY LATIN BAND sarà protagonista al Blue Note (via Borsieri, 37 " Milano). La musica di David Murray sposerà i ritmi dello swing americano con il trascinante clave cubano, sarà accompagnato da musicisti d’eccezione, con i quali collabora da lunghissimo tempo.
I concerti sono alle ore 21.00 e 23.30 (per informazioni/prenotazioni: 02.69016888; apertura porte: ore 19.30). L’ingresso è di 30,00 euro. I giovani sotto i 26 anni hanno uno sconto del 50% sul prezzo del biglietto per il secondo spettacolo delle 23.30 di martedì e mercoledì.
DAVID MURRAY (sax tenore) è accompagnato sul palco da Roman Filiu O'Reilly (sax alto), Orlando Sanchez Soto (sax tenore), Bacilio Bernando Marquez Richards (tromba), Alexander Brown Cabrera (tromba), Narciso Jorge Reyes Hernandez (basso), Roberto Julio Carcasses Colon (pianoforte), Yuniel Sanchez Milanes (tumbadora), Oliver Valdes Rey (batteria), Moises Marquez Leyva (sax baritono), Denis Cuni Rodriguez (trombone), Heikel Fabian Trimino (trombone), Amauri Perez Rodriguez (trombone), Rafael Arquimedes Gavilan Cana (tromba), Ariel Bringuez Ruiz (saxophone alto), Irving Luichel Acao Sierra (saxophone tenore).
l’abilità dei musicisti permette di spingere le sonorità della Big Band al limite del free-jazz. Questa ricerca sonora rispetta tuttavia il sound globale della band, caratterizzato da tempi veloci alternati e sensuali ritmi di danza. Il grande suono di David Murray rispecchia il suo spirito "open-minded” nei confronti della musica, ed esprime la sua furiosa energia e gioioso divertimento.
David Murray è nato nel 1955 ed ha avuto come prima insegnante la madre, una nota pianista di gospel: il fervore di quella musica resterà impresso nell’animo sonoro del musicista anche nei decenni a venire. Il precoce talento, le esperienze in soul band come quella di Rodney Franklin, le sollecitazioni del trombettista Bobby Bradford e del critico-musicista Stanley Crouch spinsero il giovane sassofonista nel 75 a lasciare la California per New York dove si immerse nel movimento del loft jazz, allora pulsante tra il Greenwich Village ed il Lower East Side.- Da allora la carriera di Murray, appena ventenne, è stata un fuoco di fila, riscontrabile in una produzione discografica enorme che - oltre alla privilegiata Black Saint - lo ha visto incidere per numerose etichette americane, europee e giapponesi. Innumerevoli anche le vincite nei referendum delle riviste specializzate che lo hanno premiato come solista- di sax tenore.- Ha ricevuto, tra l’altro, un importante riconoscimento dalla fondazione Guggenheim (1989) ed il prestigioso Danish Jazzpar Award (1991) David Murray ha, nel corso del tempo, collaborato con Sunny Murray (con cui incise il suo primo album), Lester Bowie, Fred Hopkins, Steve McCall, la Special Edition di Jack DeJohnette, James OBlood Ulmer, Ronald Shannon Jackson,- McCoy Tyner. Suoi importanti progetti (tutti documentati dalla Black Saint) lo hanno visto tra i fondatori nel 1976 del World Saxophone Quartet (con Oliver Lake, Julius Hemphill e Hamiet Bluiett), nel 1984 del Clarinet Summit (con John Carter, Alvin Batiste e Jimmy Hamilton) e dalla metà degli anni Ottanta di una big-band spesso codiretta con Butch Morris. Il suo stile segue, innovandola, una linea sassofonistica che annovera Coleman Hawkins, Ben Webster, Paul Gonsalves, Albert Ayler ed Archie Shepp..
Ufficio Stampa Blue Note: Parole & Dintorni " tel.02.20404727 -Riccardo Vitanza (resp.)- Silvia Danielli (rif.);









