
Chi vuole fermare Bits of future: food for all? Prima o poi la verità si fa strada!
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Sono emersi finalmente significativi dettagli circa le infondate e assurde accuse strumentalmente mosse per tentare di bloccare il progetto umanitario Bits of future: food for all, promosso dallAssociazione Scienza per l’Amore e legato allutilizzo della tecnologia HYST inventata dall’Ing. Umberto Manola.
Il fatto che si potesse dubitare di risultati presentati a firma dei docenti dellUniversità Cattolica di Piacenza (non uno, ma almeno cinque), dell’Università degli Studi di Milano e dei rapporti di prova relativi a mesi di sperimentazione redatti da serie e competenti società del settore energetico, ci ha sempre lasciato esterrefatti. Tanto più che l’Università di Piacenza nel 2008 e quella di Milano nel 2011 hanno formulato allincirca le stesse valutazioni in maniera indipendente l’una dallaltra.
Mentre molte università italiane (comprese Pisa e Roma, Tor Vergata) ed estere erano intente a studiare le possibilità di applicazione della tecnologia HYST, qualcuno ha pensato bene di costruire maldestre e false tesi con cui colpire Danilo Speranza, l’Associazione Scienza per lAmore e il progetto Bits of Future: food for all.
Sulla pagina internet mammoletta.wordpress.com un anonimo ha riportato il testo di una denuncia depositata alla Polizia Municipale di Roma - VIII Gruppo; il documento è datato 24 novembre 2010 e riporta testualmente: “Rendo noto: a seguito di quanto già comunicato a questo Spett.le Ufficio di Polizia Giudiziaria, con spontanea dichiarazione, di fronte agli inquirenti, desidero aggiungere altre notizie a me pervenute e riflessioni sul comportamento del Sig. Danilo Speranza…”
L’opinione di questo anonimo sulla tecnologia HYST è abbastanza chiara: “…la macchina del miracolo, così come costruita non ha nessuna applicazione pratica. Pensando poi che il progetto sta andando avanti fin dal lontano 1982, credo che, dato lavanzamento della tecnologia, la suddetta e/o supposta macchina sia di gran lunga sorpassata da qualsiasi frullatore commerciale, con separatore dei liquidi dal costo massimo di 50 euro o giù di lì”.
Non abbiamo capito se il misterioso denunciante sia un docente universitario, un ricercatore, un fisico o altro personaggio competente in materia… probabilmente un biologo o un chimico visto che afferma: “Il mio convincimento della non utilità di questo marchingegno non era tanto per la parte meccanica, che prima o dopo sarebbe stata messa a punto, ma per la parte biologica e chimica…”
Se anche fosse un esperto, la sua opinione comunque non concorda con quella di almeno quattro università, dell’ENEA, dell’IFAD, di un alto responsabile tecnico della FAO e dei Ministri dellagricoltura di due Paesi africani che hanno già aderito al progetto umanitario Bits of future: food for all, vediamo quali siano le basi della sua convinzione.
Nella sua denuncia, l’anonimo riporta testualmente: “A prova di quanto detto potrei citare il risultato della conferenza tenuta a Piacenza il 15 Dicembre 2009 dove il Professor Francesco Masoero ricercatore dell’Università di Piacenza (…) interpellato ha così risposto: per poter utilizzare le farine prodotte con questa metodologia si dovrebbe prima di tutto immergerla nella soda (250 tonnellate al giorno) per poterla forse usare, eventualmente come farine per la nutrizione animale, con costi altissimi e dopo averle nuovamente esaminate e constatata lassenza di veleni oggi presenti in grande rilevanza nelle farine trattate con metodologia HYST. Una mia riflessione sul prodotto, dice il Prof. Masoero, così come presentato dall’Ing Manola, mi ha portato a comunicare all’inventore della tecnologia che sarebbe più proficuo bruciare questo prodotto per produrre energia”.
Visto che la denuncia è così dettagliata, vi invitiamo a visionare il filmato integrale della conferenza tenutasi il 15 dicembre 2009 presso l’Università di Piacenza. In questo modo potrete verificare se quanto sopra riportato sia effettivamente stato detto dal Prof. Masoero o sia solo un FALSO prodotto dal misterioso denunciante.
Per favore controllate se il Prof. Masoero abbia detto che nelle farine trattate con la metodologia HYST siano presenti veleni in grande rilevanza. Non lo ha detto: è FALSO!
Per favore controllate se il prof. Masoero abbia detto che si dovrebbero immergere le farine in 250 tonnellate di soda al giorno. Non lo ha detto: è FALSO!
E ancora, per favore, verificate se il Prof. Masoero abbia invitato l’Ing. Umberto Manola a bruciare il suo prodotto. Non è così: è FALSO!
Lo sconosciuto denunciante (o sarebbe meglio cominciare a chiamarlo falsario?) chiama in causa un altro docente dellUniversità di Piacenza scrivendo: “Aggiungo un commento del Prof. Aldo Prandini, sempre ricercatore dell’I.S.A.N. dellUniversità di Piacenza (…) Questo prodotto non può essere usato se non con un trattamento con la soda delle paglie dei cereali”.
Per favore controllate se il Prof. Prandini abbia mai detto che il prodotto non può essere usato previo trattamento con soda. Non lo ha detto: è FALSO!
Per favore controllate se il Prof. Prandini abbia mai pronunciato la parola “soda“. NON L’HA MAI PRONUNCIATA! L’ha pronunciata il Prof. Masoero in riferimento ad altri trattamenti, che non hanno niente a che vedere con il trattamento HYST.
E, visto che ci siete, per favore controllate anche se il Prof. Masoero, in un modo o nellaltro, abbia mai pronunciato le parole “veleni“, “bruciare“, “immergere“. NON LE HA MAI PRONUNCIATE!
Per amore della verità queste affermazioni andavano verificate, operazione che avrebbe richiesto agli inquirenti al massimo unora.
Allora perché il 30 marzo 2011 gli impianti HYST sono stati sequestrati?
Nove mesi non sono stati sufficienti alla Polizia Municipale di Roma per verificare lattendibilità delle accuse?
Attendiamo impazienti la fine dellinchiesta, in modo da poter dare a noi stessi, allopinione pubblica, ai governi africani interessati al progetto Bits of future: food for all e a tutti coloro che nel frattempo sono morti di fame risposte alle seguenti domande:
è stata verificata la competenza tecnica del misterioso denunciante?
Sono state confrontate le sue dichiarazioni con la documentazione video del convegno di Piacenza?
Sono stati interpellati il Prof. Masoero e il Prof. Prandini per verificare se il cumulo di fandonie sopra esposte provenisse da loro valutazioni?
Oppure, senza nessuna verifica e senza nessun amore per la verità, queste calunnie sono state acquisite come veritiere?
Oppure, il che sarebbe ancora peggio, sono state utilizzate per fermare il progetto umanitario Bits of future: food for all?
Vi faremo sapere quanto prima. Nel frattempo possiamo solo sperare di non trovarci di fronte ad uno dei tanti casi di “sindrome del cacciatore“, fenomeno psicologico con cui si definisce laccanimento dellinquirente ad effettuare indagini ingiustificate e costose per comprovare i suoi sospetti, ma anche a scambiare per prove quelli che sono solamente labili indizi. Anche perché in questo caso non si tratta di labili indizi, ma di ENORMI FALSI CONCLAMATI!