EUROPA, DOPPIO NO A BUTTIGLIONE, BERLUSCONI VOTO INTEGRALISTA

2004-10-12 07:59:59
Martedì 08:01:53
Ottobre 12 2004

EUROPA, DOPPIO NO A BUTTIGLIONE, BERLUSCONI VOTO INTEGRALISTA

Ue, commissione Parlamento "boccia" Buttiglione, Belusconi Voto integralista

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BRUXELLES/ROMA - Doppio no del parlamento europeo a Rocco Buttiglione. La commissione libertà pubbliche ha bocciato di stretta misura il candidato italiano alla prossima commissione di Bruxelles. Non era mai accaduto in passato. È un voto dunque senza precedenti, che suona inevitabilmente anche come uno schiaffo all’Italia e al governo Berlusconi. Non è un no definitivo: il parlamento europeo non ha il potere di respingere un singolo commissario, ma può bocciare l’intera commissione. La patata bollente è dunque ora nelle mani di Durao Barroso, il portoghese che succederà a Prodi. Andare alla prova di forza, confermando Buttiglione commissario alla giustizia, all’immigrazione e alle libertà civili, o metterlo da parte, cercando un nuovo candidato italiano.

Ma l’affronto resta, aggravato dal fatto che molti europarlamentari italiani hanno votato contro Buttiglione. Nei gruppi socialista, comunista, liberale e radicale. Alimentando così un'aspra polemica. Che cosa è successo, il 6 ottobre, nell’esame - che di solito è una formalità - di fronte al parlamento, al candidato Buttiglione era stato chiesto come la pensasse sui diritti degli omosessuali, sul matrimonio fra i gay, sull’etica, la famiglia, il ruolo della donna nella società . Da cattolico, amico personale del Papa, Buttiglione non ha nascosto le proprie convinzioni e i valori in cui crede. Garantendo però piena imparzialità di giudizio.

Contro Buttiglione è però sceso direttamente in campo il presidente del parlamento europeo, il catalano Borrell, e lo ha seguito il gruppo socialista, capitanato oggi da quello Schultz che - forse lo ricorderete - ebbe un acceso diverbio con Silvio Berlusconi l’estate scorsa, nell’aula di Strasburgo. Sulla testa di Buttiglione si è giocata una durissima partita politica e ideologica fra le due grandi famiglie dell’europarlamento, socialisti e popolari. Può nell’Europa di oggi un cattolico essere emarginato per le sue idee e vedersi preclusi incarichi di rilievo?

Antonio Tajani, portavoce di Forza Italia al Parlamento europeo, ha invece cercato di minimizzare sull’accaduto sostenendo: "Il voto di oggi indica chiaramente che la maggioranza dei parlamentari non vuole che venga cambiato il portafoglio del commissario Buttiglione".

La procedura parlamentare prevedeva due votazioni: la prima, conclusasi con voto contrario 27 a 26, per decidere se Buttiglione fosse l’uomo giusto per il portafoglio assegnatogli; la seconda, altro voto contrario 28 a 25, per decidere se Buttiglione fosse l’uomo giusto al portafoglio sbagliato.

Questo secondo voto, secondo l’intepretazione di Tajani, starebbe a significare che la maggior parte degli europarlamentari ritiene Buttiglione idoneo per l’incarico assegnatogli.

I parlamentari del partito popolare avrebbero insomma preferito, secondo alcuni osservatori, estremizzare la polemica piuttosto che assecondare la sinistra dell’europarlamento che chiedeva un cambiamento di portafoglio.

BERLUSCONI: DECISIONE OSCURANTISTA

Il voto contrario del Parlamento europeo alla nomina di Buttiglione "ha un sapore integralista se non oscurantista. Il voto senza precedenti [...] è un brutto inizio, in termini politici, per la vita dell’assemblea di Strasburgo. È significativa anche la rozzezza propagandistica degli argomenti ad personam usati dalla delegazione parlamentare italiana, nella sua componente di sinistra", ha dichiarato Berlusconi al Foglio.

l’Udc, partito di Buttiglione che è ministro dimissionario delle Politiche comunitarie, definisce la decisione "frutto di pregiudizio".

"Il voto contro Buttiglione è l’espressione di un pregiudizio. Lo respingiamo due volte. Come cattolici attenti ai valori e come liberali, custodi della libertà d'opinione", ha commentato il segretario del partito, Marco Follini.

In difesa del filosofo cattolico si schiera anche la Lega. "Il parere negativo lascia sconcertati", ha dichiarato Alessandro Cè, capogruppo alla Camera della Lega Nord.

Il Parlamento non ha il potere formale di respingere un singolo commissario, dato che il trattato europeo e la futura costituzione gli attribuiscono solo il potere di approvare o respingere l’intera commissione europea di 25 membri il 27 ottobre.

TG5 / Reuters

Source by Redazione

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