
Roma, niente case in affitto per le persone diversamente abili
Antonello De Pierro denuncia la discriminazione nei confronti dei disabili
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15/02/2008 - Roma " Come già denunciato diverso tempo fa dal segretario romano dell’ Italia dei Valori Roberto Soldà , è emerso nuovamente l’increscioso problema riguardante la quasi totale impossibilità per le persone diversamente abili di locare un alloggio nella capitale.A Roma sette responsabili di altrettante agenzie immobiliari su dieci hanno negato l’affitto a Mimmo, un ragazzo disabile, pochissimi minuti dopo aver offerto le più svariate soluzioni a un cosiddetto “normalè'; questo è quanto si evince da un’ indagine effettuata da Francesco Palese per la trasmissione televisiva “L’Altra Inchiesta” dell’emittente Retesole, filmato reperibile sul sito web di YouTube ( www.youtube.com/watch?v=Kw5xTOGLA8M ).Lo scorso 5 dicembre Mimmo, al secolo Domenico Vetere, laureando in Scienze politiche all’Università La Sapienza, insieme ai colleghi Mary, Totò e Graziella, organizzò un presidio di fronte Montecitorio, proprio per denunciare il fatto che da diversi mesi lui e gli altri ragazzi, disabili anch’essi, non riuscivano a trovare un alloggio, in quanto a breve avrebbero dovuto abbandonare la Casa dello Studente in via Cesare De Lollis. Fortunatamente tuttora la struttura preposta alle residenze universitarie, sotto precise disposizioni dell’assessore regionale all’Istruzione Silvia Costa, ospita i ragazzi in attesa di un futuro migliore.“Quando ho sentito questa notizia sono saltato sulla sedia " così esordisce Antonello De Pierro, presidente del movimento nazionale dell’ Italia dei Diritti, dopo aver preso atto della vicenda - è veramente inconcepibile, in un momento in cui si parla tanto di abbattimento delle barriere architettoniche, un atteggiamento così indifferente, è davvero assurdo che ci sia un sentimento discriminatorio così accentuato nei confronti dei disabili.
In un paese civile è un fatto aberrante " prosegue De Pierro - oltre all’abbattimento delle barriere architettoniche, il vero lavoro da fare è quello di demolire con la scure dell’impegno culturale e sociale le barriere mentali nei confronti dei portatori di handicap.Di fronte ad episodi di questo tipo sembra che i decenni dall’ olocausto nazista ad oggi non siano mai passati, sembra che la storia non ci abbia insegnato nulla; purtroppo il lavoro da fare è ancora molto, occorrerebbe intervenire anche legislativamente per reprimere atti di questo genere.
Il tessuto sociale italico è costellato da molti episodi di intolleranza nei confronti dei diversamente abili, uno dei tipi di discriminazione più diffusi è quello perpetrato da alcuni uomini che decidono di abbandonare le proprie mogli o compagne al loro destino dopo la nascita di un figlio disabile”.