Vaccino e AIFA i dati sconcertanti e tutto ciò che c'è da sapere sui morti previsti post-vaccino

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2021-07-08 13:44:51
Giovedì 20:13:53
Luglio 08 2021

Vaccino e AIFA i dati sconcertanti e tutto ciò che c'è da sapere sui morti previsti post-vaccino

AIFA: I dati elaborati e descritti in questi report devono essere considerati come descrittivi di un processo dinamico in continua evoluzione.
AIFA: Quando una segnalazione è considerata grave?
In ambito regolatorio, la gravità delle segnalazioni viene definita sulla base di criteri standardizzati a livello internazionale che non sempre coincidono con la reale gravità clinica dell’evento. Un evento è considerato sempre grave se comporta ospedalizzazione, ricorso al pronto soccorso, pericolo immediato di vita, invalidità, anomalie congenite, decesso, altra condizione clinicamente rilevante. Alcuni eventi avversi, inoltre, vengono considerati gravi a prescindere dalle conseguenze cliniche se presenti in una lista pubblicata e periodicamente aggiornata dall’Agenzia Europea dei Medicinali, sotto il nome di IME list (Important Medical Events). Sulla base di questi criteri, può essere considerata grave p. es. una febbre ≥ 39° che può richiedere la somministrazione di un farmaco.

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Siamo nuovamente qui a riportare dati e non supposizioni, riguardo a quali conseguenze sta portando il Vaccino!

AIFA "Agenzia Italiana del Farmaco", ha Pubblicato lo scorso 26 maggio 2021, il :Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini COVID-19 Rapporto numero 5 - Periodo dal 27/12/2020 al 26/05/2021.

Dopo una breve introduzione, seguono dati importanti sui morti calcolati e previsti da questa sperimentazione. Sembra che ci stiano inducendo un mantra, dove i morti però sono esseri umani.

Stiamo lottando per sensibilizzare gli esseri umani verso gli animali, e poi ci ritroviamo immersi in un presunto periodo pandemico, in cui viene inoculato negli esseri umani qualcosa di transgenico e dove gli stessi che si Vaccinano ne hanno dato il pieno accordo. “Sembra che stia leggendo uno dei miei libri, nel quale già prima degli anni 2010, ne avevo riportato esperienze spirituali, in cui vedevo esseri viventi senza vita e senza capacità di ragionamento di calcolo di razionalità, ma questo è tutto scritto nel mio libro disponibile online - Coscienza Creativa dell'anima di Silvia Michela Carrassi ”.

Tornando a picco sul soggetto AIFA e Vaccini, riporto i dati integrali del documento visibile sullo stesso sito dell'AIFA (riferimenti a fine articolo).

Qui riporto i dati più evidenti che penso siano pochi i soggetti che ne hanno una maggior comprensione. Il mio compito è quello di metterli in luce e di avere più consapevolezza al riguardo.

Ciò che ho osservato è la mancata trasperenza nell'indicare i dati sul lato rischio. Io stessa ho fatto il test per comprendere in che modo vengono osservati i dati e ho notato che così come sono stati esposti inducono tranquillità, quando in realtà le percentuali se fossero state indicate opportunamente mostrano un dato infido e ben diverso dai numeri mostrati.

In primo luogo, si denota il genere. Le donne sono le più colpite come si osserva dal grafico:

Le segnalazioni gravi corrispondono al 10,4% del totale, con un tasso di 21 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose somministrata (1a o 2a dose) e dal possibile ruolo causale della vaccinazione. I tassi di segnalazione degli eventi gravi dei singoli vaccini sono 18 (Comirnaty), 13 (Moderna), 36 (Vaxzevria) e 4,6 (Janssen) ogni 100.000 dosi somministrate. La distanza temporale fra la somministrazione del vaccino e la comparsa degli eventi avversi gravi segue un andamento simile a quanto riportato per tutte le segnalazioni ricevute (vedi tabella 2).

Ciò che consiglio è il prendere visione del documento e di osservare la corretta disposizione dei dati.

Ma ciò che metto in luce in questo breve estratto è una peculiarità. A cosa mi riferisco?

Guarda attentamente questa tabella ( Tabella 5 pagina 25 e Tabella 6 pagina 26 - Analisi Osservati-Attesi (al 26/05/2021) relativa ai vaccinati del : "Quinto Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini COVID-19" - www.lsnn.net/alleg...cini_COVID-19_5.pdf

Si parla di decessi come se si stesse parlando di scarafaggi, ci stanno inducendo un dato “giochiamo con la morte come in un film... ” e ci viene detto nel modo più lieve possibile.

COME? L'osservazione corretta cambia il punto di vista del dato stesso...

infatti indicando ad esempio Tabella 6 - Analisi Osservati-Attesi decessi abbiamo:

- Fascia di età 30-69 anni - attesi in 2 settimane [1.319] e decessi osservati in 2 settimane [10], in pratica ci stanno dicendo che il numero è basso...

- Fascia di età 70+ anni : attesi in 2 settimane [20.255] e decessi osservati in 2 settimane [54], ci stanno dicendo che il numero è relativamente basso...

Sicuramente direte che è basso.
Ma non è così ecco il motivo:

1.319 rapportato a 20.255 è pari a 15.36 volte se osservato sulla base del totale dei vaccinati 5.465.689 (over 70) / 4.487.144 (30-69 anni) = 1,218 volte il rapporto per fascia di età.

l'incidenza osservata è quindi pari a un morto ogni 641.020 vaccinati

  1. 30-69 anni l'incidenza osservata è quindi pari a un morto ogni 641.020 vaccinati nella prima settimana
  2. 30-69 anni l'incidenza osservata è quindi pari a un morto ogni 448.714 vaccinati nella seconda settimana
  3. - rapporto 4,12 volte (4.487144 / (641.020,57 + 448.714,4 ) )

  1. over 70 un morto osservato ogni 109.313,78 vaccinati nella prima settimana rapporto 41 volte
  2. over 70 un morto osservato ogni 101.216,46 vaccinati nella seconda settimana
  3. - rapporto di 26 volte (5.465.689 / (109.313,78 + 101.216,46))

Capite che i numeri parlano?...

Praticamente abbiamo un rapporto di mortalità elevato nonostante i numeri ci indicano di osservare come innocuo il tasso di mortalità da Vaccino.

Stessa cosa TABELLA 5

a) fascia di età 30-69 anni - su un campione di 12 Milioni di vaccinati, avevano previsto 2034 morti nella prima settimana e 4096 morti nella seconda settimana
b) fascia di età over 70+ - su un campione di 8,989 Milioni di vaccinati, avevano previsto 13.511 morti nella prima settimana e 27.022 morti nella seconda settimana

qui abbiamo l'ennesimo dato osservato in a) età 30-69 anni 51 e b) over 70+ sono stati osservati 162 morti

ma il rapporto di mortalità relativa, sulla base di questi dati è:

  1. over 70 un morto osservato ogni 65.619 vaccinati nella prima settimana
  2. over 70 un morto osservato ogni 55.492 vaccinati nella seconda settimana
  3. 30-69 anni un morto osservato ogni 345.138 vaccinati nella prima settimana
  4. 30-69 anni un morto osservato ogni 345.130 vaccinati nella seconda settimana
  5. tra i due fattori osservati abbiamo un rapporto pari a 1,344 volte (12mln/8,989Mln)

quindi abbiamo un valore medio pari a un totale di 21.069.568 abbiamo un morto da vaccino ogni 122.497 vaccinati nella prima settimana e un morto ogni 98.918 vaccinati nella seconda settimana.


SEGUONO I DATI STANDARD AIFA - OSSERVATELI

AIFA: Analisi dei dati - Sono stati inclusi nell’analisi, come decessi osservati, 277 segnalazioni di eventi ad esito fatale, di cui 213 a seguito della prima dose e 64 a seguito della seconda dose. Complessivamente, al 26/05/2021, 21.069.268 persone con età superiore ai 30 anni hanno ricevuto la prima dose e 9.952.833 la seconda dose di un vaccino COVID-19, indipendentemente dal tipo di vaccino.

I Rapporti Standardizzati di Mortalità (SMR) e i relativi intervalli di confidenza al 95% (IC95%) sono riportati nelle tabelle 5 e 6. Il numero di decessi osservati nella popolazione vaccinata entro la prima e la seconda settimana dalla prima o seconda dose sono significativamente inferiori rispetto ai decessi attesi (l’estremo superiore dell’intervallo di confidenza al 95% (IC95%) è molto minore di 1). Questo risultato rimane confermato anche stratificando per sesso, fascia d’età e tipo di vaccino (dati non mostrati).

Anafilassi - Con la collaborazione dei Centri Regionali di Farmacovigilanza e dei Dipartimenti di Prevenzione delle regioni Veneto e Lombardia.

L’anafilassi da vaccino è una reazione rara ma potenzialmente pericolosa per la vita. La sua frequenza dopo le vaccinazioni è molto bassa (circa un caso per milione di dosi) . I vaccini anti Covid- 19, in particolare quelli a mRNA, sono stati associati a un maggior rischio di anafilassi. I dati della segnalazione spontanea negli Stati Uniti hanno riportato un tasso di segnalazione di 4,7 casi di anafilassi ogni milione di dosi somministrate per il vaccino Comirnaty e 2,5 casi ogni milione di dosi somministrate per il vaccino Moderna. Un più recente studio di sorveglianza prospettica ha suggerito una incidenza ancora più elevata.

Sono attualmente autorizzati e utilizzati sul territorio nazionale 4 vaccini per COVID-19, due basati sulla tecnologia dell’RNA messaggero (mRNA) e due sull’uso di un vettore virale.

  1. vaccino a mRNA Pfizer/BioNTech
  2. vaccino a mRNA Moderna denominato COVID-19
  3. vaccino a vettore virale ricombinante di AstraZeneca
  4. vaccino a vettore virale denominato COVID-19 Vaccino Janssen

Si parla di Tasso di segnalazione. Cos’è il tasso di segnalazione?

Il tasso di segnalazione è il rapporto fra il numero di segnalazioni inserite nel sistema di Farmacovigilanza rispetto al numero di dosi somministrate, al momento dell’estrazione dei dati. Questo valore viene riportato come numero di segnalazioni che si osservano ogni 100.000 dosi somministrate, in maniera tale da ottenere una misura standardizzata e confrontabile del funzionamento del sistema.

Tabella 1 - pag. 7 del PDF www.lsnn.net/alleg...cini_COVID-19_5.pdf segnala le dosi somministrate e relativi tassi per vaccini COVID-19 attualmente autorizzati

L’andamento nel tempo del numero di segnalazioni per tutti i vaccini rispetto al numero di dosi somministrate nel periodo in esame è riportato nella figura 1a. Segnalazioni e somministrazioni suddivise per 1a o 2a dose sono mostrate nella figura 1b. Si ricorda che l’andamento descritto rappresenta una fotografia delle segnalazioni presenti nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza al momento dell’estrazione dei dati e può modificarsi nel tempo.

Come descritto nel precedente Rapporto, si conferma un incremento delle segnalazioni (+18%) di minor entità rispetto al considerevole aumento del numero di somministrazioni (+78%). Questo effetto plateau si osserva sia in relazione alla prima che alla seconda dose e riguarda prevalentemente gli eventi avversi non gravi, transitori e noti, pertanto verosimilmente attribuibile all’aumentata conoscenza degli aspetti di sicurezza. Questo effetto è riscontrabile anche nella diminuzione generalizzata dei tassi di segnalazione per l’aumento del denominatore (le dosi somministrate) non proporzionale a quello del numeratore (le segnalazioni).

Distribuzione per età, sesso e tipologia di segnalatore
L’età media delle persone che hanno avuto un sospetto evento avverso è 48 anni (range di età 0,1- 107 anni, età mediana di 48 anni). Il tasso di segnalazione in base all’età e al numero di dose è riportato nella figura 2.

Come già osservato nei precedenti Rapporti, il tasso di segnalazione è maggiore e relativamente costante nelle fasce di età più giovani (fino a 60 anni), per poi diminuire nelle fasce d’età più avanzate, in linea con quanto riportato negli studi clinici pre-autorizzativi. I tassi relativi alla fascia d’età 16-19 anni sono calcolati su una popolazione di vaccinati poco rappresentata rispetto alle altre fasce d’età e sono pertanto da considerarsi con cautela.

Complessivamente, 11 segnalazioni sono relative a 9 bambini allattati al seno la cui madre era stata vaccinata, con età variabile dai 20 giorni a 18 mesi. In due di questi casi infatti la sintomatologia (irritabilità e inappetenza o pianto e nervosismo) è stata riportata sia dopo la prima che dopo la seconda dose della somministrazione del vaccino nella mamma in allattamento. Complessivamente gli eventi avversi riportati nel bimbo allattato al seno sono di natura lieve e transitoria, risolti completamente o in miglioramento al momento della segnalazione.

A fronte di una esposizione del 56% delle dosi somministrate nel sesso femminile e del 44% nel sesso maschile, il 74% delle segnalazioni riguarda le donne, con un tasso di segnalazione di 272/100.000 dosi somministrate, e il 25% gli uomini, con un tasso di segnalazione di 116/100.000 dosi somministrate, indipendentemente dalla dose e dal vaccino somministrati (il sesso non è riportato nell’1% delle segnalazioni, fig. 3). Tale andamento è osservabile anche negli altri Paesi europei.

Quinto Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini COVID-19 - Estratto link PDF completo a fine articolo

27 Dicembre 2020 - 26 Maggio 2021

ANALISI DEI DATI

DATABASE DI RIFERIMENTO: RETE NAZIONALE DI FARMACOVIGILANZA (RNF) PERIODO IN ESAME: 27/12/2020 - 26/05/2021

Sono attualmente autorizzati e utilizzati sul territorio nazionale 4 vaccini per COVID-19, due basati sulla tecnologia dell’RNA messaggero (mRNA) e due sull’uso di un vettore virale:

  1. - il vaccino a mRNA Pfizer/BioNTech denominato Comirnaty (autorizzato dal 22/12/2020 e utilizzato dal 27/12/2020);
  2. - il vaccino a mRNA Moderna denominato COVID-19 Vaccino Moderna (autorizzato dal 07/01/2021 e utilizzato dal 14/01/2021);
  3. - il vaccino a vettore virale ricombinante di AstraZeneca, ora denominato Vaxzevria (autorizzato dal 29/01/2021 e utilizzato dal 01/02/2021);
  4. - il vaccino a vettore virale denominato COVID-19 Vaccino Janssen (autorizzato dal 12/03/2021 e utilizzato dal 22/04/2021).

Al 26/05/2021, risultano somministrate 32.429.611 dosi di vaccino, di cui Comirnaty per il 68,7%, 2
Vaxzevria per il 20,8%, COVID-19 Vaccino Moderna per il 9% e COVID-19 Vaccino Janssen per l’1,5% . Il numero di segnalazioni di sospetta reazione avversa inserite nella RNF alla stessa data è di 66.258 schede, con un tasso di segnalazione di 204 ogni 100.000 dosi somministrate.

Come emerso nei precedenti Rapporti, la distribuzione delle segnalazioni per tipologia di vaccino ricalca quella delle somministrazioni (Comirnaty 71,8%, Vaxzevria 24%, vaccino Moderna 3,9% e vaccino Janssen 0,3%).

Il Quarto rapporto: Comunicato n. 644 del 10 maggio 2021

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato il quarto Rapporto di farmacovigilanza sui #vaccini #COVID-19. I dati raccolti e analizzati riguardano le segnalazioni di sospetta reazione avversa registrate nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza tra il 27 dicembre 2020 e il 26 aprile 2021 per i quattro vaccini in uso nella campagna vaccinale in corso.

Nel periodo considerato sono pervenute 56.110 segnalazioni su un totale di 18.148.394 dosi somministrate (tasso di segnalazione di 309 ogni 100.000 dosi), di cui il 91% sono riferite a eventi non gravi, che si risolvono completamente, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari. Come riportato nei precedenti Rapporti, gli eventi segnalati insorgono prevalentemente lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo (85% dei casi).

Le segnalazioni gravi corrispondono all’8,6% del totale, con un tasso 27 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose (prima o seconda) e dal possibile ruolo causale della vaccinazione.

La maggior parte delle segnalazioni sono relative al vaccino Comirnaty (75%), finora il più utilizzato nella campagna vaccinale (70,9% delle dosi somministrate), e solo in minor misura al vaccino Vaxzevria (22%) e al vaccino Moderna (3%), mentre non sono presenti, nel periodo considerato, segnalazioni relative a COVID-19 Vaccino Janssen (0,1% delle dosi somministrate).

La valutazione dei casi italiani di trombosi venosa intracranica e atipica in soggetti vaccinati con Vaxzevria è in linea con le conclusioni della procedura dell’Agenzia Europa dei Medicinali. In Italia, fino al 26 aprile 2021, sono state inserite nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza 29 segnalazioni di trombosi venose intracraniche e 5 casi di trombosi venose in sede atipica. La maggior parte di questi eventi (22 casi, 65%) hanno interessato le donne con un’età media di circa 48 anni e solo in 1/3 dei casi circa gli uomini (12 casi, 35%) con un’età media di circa 52 anni. Il tempo medio di insorgenza è stato di circa 8 giorni dopo la somministrazione della 1a dose del vaccino Vaxzevria.

L’approfondimento a livello nazionale di queste segnalazioni è condotto con il supporto di un “Gruppo di Lavoro per la valutazione dei rischi trombotici da vaccini anti-COVID-19”, costituito da alcuni dei massimi esperti nazionali di trombosi ed emostasi.

Il Rapporto è consultabile sul sito dell’AIFA alla pagina Farmacovigilanza su vaccini COVID-19 accessibile dal box "Link correlati"

INTRODUZIONE ALLA LETTURA

Nessun prodotto medicinale può essere mai considerato esente da rischi. Ognuno di noi, quando decide di servirsi di un farmaco o di sottoporsi a una vaccinazione, dovrebbe avere presente che quello che sta facendo è bilanciare i benefici con i rischi. Verificare che i benefici di un vaccino siano superiori ai rischi e ridurre questi al minimo è responsabilità delle autorità sanitarie che regolano l’immissione in commercio dei prodotti medicinali. Servirsi di un farmaco in maniera corretta, ponderata e consapevole è responsabilità di tutti.

Il nostro Paese è dotato di un sistema di farmacovigilanza che, ormai da molti anni, dedica un’attenzione particolare e un apposito impianto organizzativo proprio al monitoraggio di quello che succede dopo la somministrazione di un vaccino.

Si tratta di un sistema aperto, dinamico, cui tutti (professionisti sanitari, pazienti, genitori, cittadini) possono inviare le proprie segnalazioni contribuendo al monitoraggio dell’uso sicuro dei vaccini e dei medicinali in genere. Inoltre, il sistema ha piena trasparenza e offre l’accesso ai dati aggregati, interrogabili sul sito web dell’AIFA.

È grazie a questo sistema di farmacovigilanza che è possibile realizzare questo Rapporto, che prevede un aggiornamento mensile e segue puntualmente l’andamento della campagna vaccinale contro #COVID-19.

Una corretta informazione è alla base di ogni scelta consapevole e questo Rapporto intende offrire a tutti un’informazione tempestiva, comprensibile e consolidata.

Questo Rapporto descrive le segnalazioni di reazioni che sono state osservate dopo la somministrazione del vaccino. Ciò non significa che queste reazioni siano state causate dal vaccino. Potrebbero essere un sintomo di un’altra malattia o potrebbero essere associate a un altro prodotto assunto dalla persona che si è vaccinata. Indagare sul significato e sulle cause di queste reazioni è compito della farmacovigilanza. Per orientarsi in questo processo di indagine e analisi è necessario sapere che:

  1. un evento avverso è un qualsiasi episodio sfavorevole che si verifica dopo la somministrazione di un farmaco o di un vaccino, ma che non è necessariamente causato dall’assunzione del farmaco o dall’aver ricevuto la vaccinazione;
  2. una reazione avversa, invece, è una risposta nociva e non intenzionale a un farmaco o a una vaccinazione per la quale è possibile stabilire una relazione causale con il farmaco o la vaccinazione stessa. Per distinguere, quindi, se siamo di fronte a un evento avverso o a una reazione avversa, dobbiamo valutare se è possibile risalire a una causa legata al prodotto medicinale. Non è sufficiente che l’evento si sia verificato a breve distanza dalla vaccinazione o dall’assunzione del farmaco;
  3. un effetto indesiderato è un effetto non intenzionale connesso alle proprietà del farmaco o del vaccino, che non è necessariamente nocivo ed è stato osservato in un certo numero di persone. Si tratta quindi di un possibile effetto noto, verificatosi nel corso del tempo e considerato accettabile.

Indagare ogni evento che compare dopo una vaccinazione serve a raccogliere quante più informazioni possibili e ad aumentare la possibilità di individuare gli eventi davvero sospetti, di cui è importante capire la natura, o che non sono mai stati osservati in precedenza, con l’obiettivo di accertare se esiste un nesso causale con la vaccinazione.

In questo modo, le autorità regolatorie come AIFA possono verificare la sicurezza dei vaccini nel mondo reale, confermando quanto è stato osservato negli studi precedenti all’autorizzazione ed eventualmente identificando nuove potenziali reazioni avverse, soprattutto se rare (1 su 10.000) e molto rare (meno di 1 su 10.000).

Un ampio numero di segnalazioni, quindi, non implica una maggiore pericolosità del vaccino, ma è indice dell’elevata capacità del sistema di farmacovigilanza nel monitorare la sicurezza.

Come si indaga una segnalazione

Ogni segnalazione rappresenta un sospetto che richiede ulteriori approfondimenti, attraverso un processo che porta, via via, a riconoscere se la reazione che è stata descritta possa avere una relazione con la somministrazione del vaccino. Il processo di analisi del segnale segue modalità standardizzate in modo che sia sempre possibile confrontarle con altri segnali e altri processi analoghi.

Per questo motivo il Comitato Consultivo Globale per la Sicurezza dei Vaccini (GACVS) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo a punto un algoritmo specifico che tiene conto di:

  1. - relazione temporale fra la vaccinazione e la reazione segnalata;
  2. - presenza di possibili spiegazioni alternative;
  3. - prove a favore dell’associazione tra la vaccinazione e la reazione;
  4. - precedenti evidenze di letteratura;
  5. - frequenza dell’evento segnalato nella popolazione generale, anche non vaccinata;
  6. - plausibilità biologica.

Si tratta, perciò, di raccogliere tutti i dati disponibili per definire le caratteristiche dell’evento che è stato segnalato. Si approfondiscono: la plausibilità della relazione temporale e biologica con la vaccinazione, la frequenza con cui l’evento si manifesta in relazione al vaccino somministrato rispetto alla frequenza con cui lo stesso evento si può riscontrare nella popolazione generale e si valuta la coesistenza di altre condizioni che possano determinare o concorrere all’insorgenza della reazione.

Sulla base delle prove disponibili, tutte queste analisi insieme consentono di valutare la probabilità per cui un vaccino e quel certo evento associato nel tempo siano legati da un rapporto di causa, cioè la probabilità per cui quella certa reazione sia stata causata dal vaccino .

Questo processo di valutazione, che consente di discriminare via via nel gran numero di segnali preso in considerazione in partenza, può produrre tre possibili interpretazioni:

  1. correlabile: l’associazione causale fra evento e vaccino è considerata plausibile;
  2. non correlabile: altri fattori possono giustificare l’evento;
  3. indeterminata: l’associazione temporale è compatibile, ma le prove non sono sufficienti a supportare un nesso di causalità

Le eventuali segnalazioni prive di informazioni sufficienti, per cui sono necessari ulteriori approfondimenti, si definiscono non>

La sorveglianza sulla potenziale associazione fra un certo evento e un vaccino tiene conto anche di valutazioni più generali.

Per esempio si mettono a confronto il numero di segnalazioni di sospetta reazione avversa in seguito alla somministrazione del vaccino rispetto alle segnalazioni di quella stessa reazione avversa dopo la somministrazione di un qualsiasi altro farmaco, per cercare di mettere in luce se un certo evento venga segnalato più frequentemente per un certo medicinale.

L’analisi osservato/atteso permette invece di confrontare la frequenza con cui, in una determinata finestra temporale, un evento si osserva in relazione alla vaccinazione, rispetto alla frequenza con cui lo stesso evento si osserva nella popolazione generale.

Entrambe le valutazioni permettono di identificare la possibilità di una potenziale associazione, che in quel caso sarebbe da approfondire ulteriormente.

Comunicato stampa n. 644 [0.19 Mb] www.aifa.gov.it/do...nicato_AIFA_644.pdf

Quinto Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini COVID-19 www.aifa.gov.it/do...4_BJMQj4Lkmmo8ME4j4

Quinto Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini COVID-19 www.lsnn.net/alleg...cini_COVID-19_5.pdf

Quarto Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini COVID-19 (27/12/2020 - 26/04/2021) [3.6 Mb] www.aifa.gov.it/do...cini_COVID-19_4.pdf

Transgenico

In biologia, di organismo nel cui patrimonio genetico sia stato inserito un gene estraneo ( transgene ) o nel quale un gene sia stato modificato mediante tecniche di ingegneria genetica (in quest'ultimo caso si preferisce parlare di organismo geneticamente modificato ; vedi geneticamente modificato).

Agricoltura transgenica , coltivazione di piante geneticamente modificate

Source by Silvia Michela Carrassi

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