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2016-11-09 01:27:50
Mercoledì 06:40:20
Novembre 09 2016

È Morto prof. Umberto Veronesi, una vita per la lotta al cancro

L'oncologo è deceduto nella sua casa milanese. Lorenzin, ha insegnato alle donne a difendersi da cancro

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Milano - È morto Umberto Veronesi. L'oncologo è deceduto nella sua casa milanese. Da alcune settimane le sue condizioni di salute si erano progressivamente aggravate. Era circondato dai familiari, la moglie e i figli. Oncologo e uomo politico, Veronesi avrebbe compiuto 91 anni il 28 novembre. Ha dedicato la sua vita alla lotta ai tumori. È stato fondatore e presidente della Fondazione per la ricerca sul cancro che porta il suo nome, ministro della Sanità nel secondo governo Amato e senatore.

Umberto Veronesi (Milano, 28 novembre 1925 - Milano, 8 novembre 2016) è stato un oncologo e politico italiano.

Fondatore e Presidente della Fondazione Umberto Veronesi, ha ricoperto il ruolo di direttore scientifico emerito dell'Istituto europeo di oncologia.

È stato direttore scientifico dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano dal 1976 al 1994.

Ha ricoperto l'incarico di Ministro della sanità dal 25 aprile 2000 all'11 giugno 2001 nel Governo Amato II.

La sua attività clinica e di ricerca è stata incentrata per decenni sulla prevenzione e sulla cura del cancro. In particolare si è occupato del carcinoma mammario, prima causa di morte per tumore nella donna.

#Veronesi è stato primo teorizzatore e strenuo propositore della quadrantectomia, dimostrando come nella maggioranza dei casi le curve di sopravvivenza di questa tecnica, purché abbinata alla radioterapia, sono le medesime di quelle della mastectomia, ma a impatto estetico e soprattutto psicosessuale migliore. Si è inoltre distinto per la sua lotta in difesa dei diritti degli animali.

Cresciuto nei sobborghi agricoli adiacenti a Milano con quattro fratelli maggiori e una sorella minore. Veronesi si conquistò lo status di “cittadino” da sé e con le proprie forze.

Fu bocciato per due volte al ginnasio. « Da ragazzo mi vedevo bruttissimo, ero convinto che le ragazze non potessero degnarmi di uno sguardo, ed ero sicuro che nessuna mai si sarebbe innamorata di me. Forse perché ero davvero troppo alto per la mia età [...]. E per sfogare questo senso di inadeguatezza facevo il monello e mi rifiutavo di studiare.»

Data la precoce scomparsa del padre, fu per lui fondamentale la figura materna, Erminia Verganti (a cui ha dedicato il libro Dell'amore e del dolore delle donne):

« Mia madre mi ha fatto da padre, da sorella maggiore, da compagna di viaggio, perché io ho perso mio padre a 6 anni... un bambino ha bisogno di una guida e mia madre è stata la grande guida, una donna profondamente religiosa... mi ha insegnato due cose importanti: una è la tolleranza... e l'altra è ricercare le cause degli eventi; se una persona ti è ostile, non limitarti a respingerla o a trattarla male: se ti è ostile, una ragione c'è e tu devi individuarla. »

Laureatosi in medicina e chirurgia presso l'Università Statale di Milano nel 1952, decide di dedicarsi allo studio e alla cura dei tumori: dopo alcuni soggiorni all'estero (Inghilterra e Francia) entra all'Istituto Nazionale dei Tumori come volontario e ne diventa direttore generale nel 1975.

Ha fondato, nel 1991, ed è stato direttore scientifico dell'IEO - Istituto europeo di oncologia una prima volta dal 1994 al 2000 e, successivamente, dal 2001 al 2014.

Nel 2003 ha dato vita alla Fondazione Umberto Veronesi per il progresso delle scienze, con l'obiettivo di sostenere la ricerca scientifica a livello nazionale in oncologia, cardiologia e neuroscienze e promuovere la divulgazione scientifica.

Nel 2009 con la sua Fondazione avvia il progetto Science for Peace, un movimento internazionale per la pace guidato da personalità del mondo scientifico, tra cui diversi premi Nobel.

A questo riguardo Veronesi (che si è definito «un pacifista estremista»[24]) ha affermato:

« Io ho iniziato il movimento per la pace universale, ma nel senso tolstojano, la pace non come assenza di guerra, o non solo come assenza di guerra, ma come ritorno ad una condizione naturale, pacifica, profonda del nostro pensiero. Quindi ci stiamo battendo per la pace nel mondo, contro le guerre, contro le armi, contro i soprusi, contro le violenze, contro la pena di morte, a favore delle donne la cui identità è calpestata in molti paesi. E quindi potremmo dire che è un grande movimento per la non violenza. »

Dal 2010 è presidente del comitato scientifico della Fondazione Italia USA.

Umberto Veronesi si è spento l'8 novembre 2016, all'età di 90 anni, nella sua casa a Milano.



#Bioetica #animale e #vegetarianismo
Nel libro Una carezza per guarire Umberto Veronesi dedica un denso capitolo, l'ultimo, al tema della sperimentazione animale. Come il filosofo australiano Peter Singer, Veronesi auspica l'evolversi di un atteggiamento etico antispecista[35]. Pensando che negli ultimi anni sono stati messi a punto via via diversi metodi di ricerca che non fanno uso di animali, risulta per lui ingiustificata la ancora ampia utilizzazione di cavie da laboratorio, specialmente per esperimenti che darebbero scarso contributo al progresso scientifico; da ciò Veronesi richiama l'urgenza di una legislazione in merito alla sperimentazione animale, al fine di limitare sempre più al minimo, grazie all'utilizzo di tecniche alternative, l'uso di animali da laboratorio e perché gli animali di grossa taglia come primati, cani e gatti siano esclusi del tutto dalle pratiche sperimentali.

Ma il percorso di una nuova etica volta al rispetto degli animali non si ferma alla drastica riduzione delle sperimentazioni mediche su di essi. Veronesi apre un importante inciso a proposito delle condizioni degli animali da allevamento, chiedendosi come possa, chi sia sensibile alla sofferenza delle cavie da laboratorio, rimanere insensibile davanti al crudele trattamento riservato agli animali da macello, considerati mere "macchine" produttive per la trasformazione da una merce (i mangimi) in un'altra (la carne) e destinati a morire per dissanguamento affinché la loro carne prenda quel colorito bianco che piace tanto alle persone comuni, magari quelle stesse persone che, pur prodigandosi nel firmare petizioni contro la vivisezione, non si rendono conto della incoerenza mentale che mostrano nel finanziare proprio, con le loro scelte alimentari a base di carne, la cruenta uccisione di tanti altri animali.

Veronesi spiega che, all'obiezione secondo cui il dolore di un animale non può essere paragonato a quello di un uomo - data la complessa struttura neuropsichica e affettivo-sociale che hanno gli umani a differenza degli animali - i sostenitori dei diritti degli animali rispondono notando come il livello di elaborazione psichica della sofferenza sia ridotto anche nei casi di esseri umani ritardati, cerebrolesi o semplicemente neonati, ma nessuna persona di buon cuore riterrebbe etico uccidere o utilizzare per esperimenti queste ultime categorie di persone, dato che pur possiedono un sistema nervoso e quindi provano sensazioni di gioia e dolore; le piante, invece, non sono dotate di un sistema nervoso, quindi non soffrono e - per questo motivo - i vegetariani preferiscono nutrirsi esclusivamente di alimenti vegetali onde evitare di causare sofferenze inutili. All'altra obiezione frequente dei negatori dei diritti degli animali - secondo cui tutti gli animali sono aggressivi fra di loro, quindi l'uomo segue semplicemente la legge naturale nell'imporre la propria forza sulle altre specie - è facile rispondere che l'essere umano può benissimo correggere una legge naturale che reputa ingiusta (dal momento che essa prevede l'infliggimento di sofferenze non necessarie da parte di una specie sull'altra) e che il tratto caratterizzante dell'uomo, rispetto agli altri animali, risiede proprio nella sua etica e nel suo rifiutare liberamente quei comportamenti che ritiene brutalmente contrari alla propria coscienza.

#Veronesi ritiene che la #carne non sia un alimento indispensabile per l'alimentazione umana, e sostiene che la dieta #vegetariana, da lui stesso assunta, aiuti a prevenire l'insorgere di gravi malattie, tra cui il #cancro intestinale:

« Il nostro organismo, come quello delle scimmie, è programmato proprio per il consumo di frutta, verdura e legumi. Una dieta priva di carne non ci indebolirebbe certamente: pensiamo alla potenza fisica del gorilla. E pensiamo al neonato, che nei primi mesi quadruplica il suo peso nutrendosi solo di latte. Non solo una dieta di frutta e verdura ci farebbe bene, ma servirebbe proprio a tenere lontane le malattie. »
In un altro articolo Veronesi chiarisce di essere vegetariano - e di esserlo ormai da molto tempo - non per motivi salutistici, bensì in virtù di ragioni etiche:

« Sono vegetariano per motivi etici e non medici. Gli animali vanno rispettati e non uccisi per poi mangiarli. Tutti gli animali.»
Per Veronesi la motivazione salutistica dà ancora più valore ad una scelta prima di tutto etica - poiché suscitata dalla compassione per la sofferenza patita dagli animali -, alla quale si aggiunge pure, come terza motivazione di ulteriore stimolo rafforzativo, la scoperta del valore diremmo terzomondista della scelta vegetariana, spiegato da Veronesi in un altro articolo:

« Rinunciare alla carne inoltre è per me anche una forma di solidarietà e responsabilità sociale. In un mondo che ha fame, il consumo di carne costituisce uno spreco enorme: se oltre 820 milioni di persone soffrono la fame è anche perché gran parte del terreno coltivabile viene riservato al foraggio per gli animali da carne. I prodotti agricoli a livello mondiale potrebbero essere sufficienti a sfamare tutti, se non fossero in gran parte utilizzati per alimentare gli animali da allevamento.»

Sempre secondo Veronesi, la produzione incontrollata di carne rischia di privare la Terra di acqua potabile e di fonti energetiche, come da lui denunciato in un'intervista rilasciata al Corriere poco dopo essere stato eletto senatore:

« L'umanità rischia un effetto a catena distruttivo: esaurimento di energia, di acqua potabile, di alimenti base per soddisfare consumismi alimentari errati. [...] I conti non tornano. Sei miliardi di abitanti, tre miliardi di #bovini da macello (ogni chilo di carne brucia 20 mila litri d'acqua), 15 miliardi di volatili da alimentazione, produzione di combustibili dai cereali. Tra un po' non ci sarà più cibo. Grano, soia, riso, mais costano sempre di più e vanno a ingrassare gli animali da allevamento. Dobbiamo fermarci ora. »

Nel suo libro #Longevità, #Veronesi inoltre afferma:
(Estratto) www.giunti.it/medi...a-vita-E531EFZH.pdf

« Al di là di decisioni etiche, filosofiche e di tutela dell'ambiente, credo che badare alla propria salute sia una ragione sufficiente per ripensare al consumo di carne. »
Il vegetarianismo, per Veronesi, ha perciò valore etico, salutistico, sociale ed ambientale. Insieme ad altri sforzi etici (come il progressivo accantonamento della sperimentazione animale e di pratiche quali la derattizzazione[36]), il vegetarianismo rappresenta per lui un tassello utile all'instaurarsi di un nuovo rapporto - che sarebbe così non più antropocentrico, bensì solidaristico - tra uomo e natura.

Veronesi ha dichiarato che nell'Istituto Europeo di #Oncologia da lui fondato «non si usano animali», pur non negando che altre strutture facenti capo all'Istituto fanno sperimentazione sugli animali nel contesto della ricerca di base. #Veronesi ha recentemente chiarito in una intervista di considerare la sperimentazione sugli animali altrettanto necessaria di quella sull'uomo, e di ritenere però che entrambe debbano sottostare agli stessi vincoli etici di fondo. Parlando del nuovo Istituto europeo di oncologia (Ieo 2) a fianco di quello già attivo, Veronesi ha inoltre dichiarato: «noi vorremmo che i nostri pazienti diventassero tutti vegetariani, perché questo istituto deve avere anche una funzione educativa» e «dobbiamo dare anche l'esempio di una giusta alimentazione».

Affronta molti temi sensibili come:
- Eutanasia e aborto
- Inceneritori e centrali nucleari
- Superiorità della donna
- Metodo Di Bella

- Omosessualità - Veronesi si è detto favorevole sia al matrimonio egualitario sia all'adozione da parte di coppie dello stesso sesso, sostenendo la totale uguaglianza tra coppie eterosessuali e coppie omosessuali. Ha inoltre sostenuto che l'amore omosessuale è quello più puro, in quanto non finalizzato alla sola procreazione.

Umberto Veronesi, Mario Pappagallo, Una carezza per guarire. La nuova medicina tra scienza e coscienza, Milano, Sperling & Kupfer, 2005, ISBN 88-8274-791-3

#Facebook - Mario Pappagallo
"Andate avanti, perché il mondo ha bisogno di scienza e ragione". Umberto Veronesi è morto nella sua casa di Milano. Da alcune settimane le sue condizioni di salute si erano progressivamente aggravate. Era circondato dai familiari, la moglie e i sette figli

#Facebook - Mario Pappagallo
Ho appena finito di scrivere un ricordo di Umberto Veronesi per il Mattino di Napoli. Credo che lui, da agnostico qual era, abbia sempre legato l'immortalità alle sue opere e ai figli, sette, come espressione del suo DNA. Ma se sarà smentito da un aldilà che non aveva previsto si metterà a studiarlo da scienziato qual è sempre stato

fonti: ANSA/Wikipedia/Social

Link utili
it.wikipedia.org/wiki/Umberto_Veronesi

Source by Silvia Michela Carrassi

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